Dr.ssa Veronica Palermo
BIOLOGO - NUTRIZIONISTA NAPOLI

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Theobroma cacao o “cibo degli dei”.

4 Aprile 2012 di Dr.ssa Palermo

semi di cacaoLe virtù nutritive del cacao sono state largamente celebrate fin dal sedicesimo secolo.

Gli Indios lo usavano per preparare una bevanda amara ma gustosa conosciuta con il nome di ‘xocoatl’ o ‘chocolatl’, da cui derivano i nomi “cacao”, “cocoa” e “cioccolato”.

 

Per l’imperatore azteco Montezuma questa bevanda al cioccolato era riservata ai guerrieri e all’élite.
Linneo, botanico Svedese, assegnò a questa specie di pianta il nome Theobroma cacao,parola greca che significa appunto ‘cibo degli dei’.

Il cacao giunse nel Vecchio Continente portato dai conquistatori spagnoli di Fernando Cortés all’inizio del 1500 e di li nel giro di pochi secoli si espanse, giungendo prima in franca quando la principessa spagnola Anna d’Austria, figlia di Filippo III di Spagna, sposò re Luigi XIII di Francia e portò la ricetta del cioccolato come parte della sua dote e successivamente in Inghilterra. Basta provare ad assaggiarlo per capire perché il cioccolato viene definito ‘Il Cibo degli Dei’.

E’ difficile credere che questa squisita miscela di burro di cacao, zucchero e latte, che si scioglie in bocca e stimola tante piacevoli sensazioni possa anche fare bene al nostro organismo. La maggior parte della gente tuttavia concorda su un fatto: una volta che si assaggia il cioccolato è difficile smettere di mangiarlo.

Vi sono varie teorie secondo le quali questo desiderio sarebbe dovuto a delle sostanze fisiologicamente attive contenute nel cioccolato; sembrerebbe che la feniletilamina imiti l’ormone che viene rilasciato quando si è innamorati, mentre le anandamidi si legano agli stessi recettori del cervello a cui si lega la marijuana.

Il cioccolato stimola inoltre il rilascio delle endorfine, i tranquillanti naturali dell’organismo. Il cioccolato quindi è un vero cocktail di sostanze potenzialmente protettive.
Inoltre il cacao è ricco di flavonoidi questi agiscono come antiossidanti spazzando via i radicali liberi nelle cellule, limitando così i danni che possono provocare.

Si ritiene che i flavonoidi del cacao abbiano un effetto cardioprottetivo agendo a vari livelli:

  • Inibiscono l’ossidazione del colesterolo LDL (il colesterolo ‘cattivo’) dai radicali liberi, che altrimenti getterebbe le basi per l’inizio della formazione della placca aterosclerotica.
  • Sopprimono la tendenza delle piastrine a raggrupparsi e formare coaguli di sangue. Avendo quindi un effetto simil-aspirina.
  • Regolano le risposte infiammatorie e immunitarie nelle pareti dei vasi sanguigni, che possono essere alterati nelle patologie cardiovascolari.
  • Regolano l’ipertensione agendo a livello del tono vascolare, o del grado di costrizione dei piccoli vasi sanguigni, che contribuisce ad innalzare la pressione.

La ricerca clinica ha dimostrato inoltre che contrariamente a quanto si crede, il cioccolato non causa acne o problemi alla pelle.
Non vi sono neppure prove che il cioccolato provochi emicrania o che sia una delle cause principali del danneggiamento dei denti, anzi gli scienziati hanno scoperto come i tannini presenti nel cacao aiutino a prevenire la carie, probabilmente riducendo la crescita della placca.

Ecco che quindi 7g di cioccolato al dì, possibilmente fondente, poiché maggiormente ricco di flavonoidi ed antiossidanti in genere, possono essere consumati e considerati come parte integrante di una alimentazione sana ed equilibrata.

 

Saluti cordiali,
Dr.ssa V. Palermo nutrizionista a Napoli.

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