L’alimentazione scorretta e sempre più raffinata può influenzare l’insorgenza dei tumori attraverso numerosi meccanismi che vedremo in seguito.
Questo è quanto evidenziato da numerosi studi.
Nei paesi occidentali, soprattutto nel corso dell’ultimo secolo, lo stile alimentare si è progressivamente discostato da quello tradizionale dell’alimentazione dell’uomo che prevedeva prodotti della terra (cereali, legumi, ed altri semi) per privilegiare cibi che un tempo erano mangiati solo eccezionalmente.
Oggi infatti, si preferiscono molti cibi animali (carni e latticini), alimenti che un tempo non erano neanche conosciuti, come lo zucchero, le farine molto raffinate (che infatti si riesce a ottenerle solo con le macchine moderne), gli oli raffinati (estratti chimicamente dai semi o dai frutti oleosi), o che addirittura non esistono in natura, (come certi grassi che entrano nella composizione delle margarine, o come certi sostituti sintetici dei grassi che non essendo assimilabili dall’intestino consentirebbero, secondo la pubblicità, di continuare a mangiare schifezze senza il pericolo di ingrassare).
Questo modo di mangiare sempre più “ricco” di calorie, di zuccheri, di grassi e di proteine animali, ma in realtà “povero” di alimenti naturalmente completi, ha contribuito largamente allo sviluppo delle malattie tipiche dei paesi ricchi, come l’obesità, la stitichezza, il diabete, l’ipertensione, l’osteoporosi, l’ipertrofia prostatica, l’aterosclerosi, l’infarto del miocardio, le demenze senili, e molti tumori, fra cui i tumori dell’intestino, della mammella, della prostata.
Anche il latte, che oggi in Occidente è un alimento che si consuma quotidianamente, in tempi passati era consumato solo occasionalmente, perché non poteva essere conservato ed era facile veicolo di infezioni.
Oggi siamo ricchissimi di conoscenze biologiche e farmacologiche, ma paradossalmente sappiamo saperne meno di nutrizione.
Analizziamo ad esempio alcune tra le raccomandazioni più comuni:
- I latticini per prevenire l’osteoporosi in menopausa
- L’uso di vitamine per prevenire il cancro.
Punto primo
Al sopraggiungere della menopausa, specie nei primi anni, le ossa diminuiscono considerevolmente il loro contenuto di calcio.
Pare logico, quindi, raccomandare, a questa età, ma sarebbe meglio prima, per non arrivare alla menopausa con poche riserve, un abbondante apporto di calcio con la dieta.
Poiché il latte e i formaggi sono alimenti ricchissimi di calcio, molti medici raccomandano di mangiare tanto formaggio.
Quel che dovremmo sapere, però, è che la principale causa alimentare di osteoporosi non è la carenza di calcio, bensì l’eccesso di proteine animali.
Le proteine animali sono più acide di quelle vegetali, e tendono ad acidificare il sangue. Non appena le sostanze acide assorbite con gli alimenti superano la capacità di controllo dei bicarbonati presenti nel sangue, l’osso libera dei sali basici di calcio per tamponare l’eccesso di acidità.
Non esiste un solo studio che abbia documentato che una dieta ricca di latticini in menopausa sia utile ad aumentare la densità ossea e a prevenire le fratture osteoporotiche.
Alcuni studi hanno addirittura riscontrato che la frequenza di fratture in menopausa è direttamente proporzionale al consumo di carne e di latticini.
Naturalmente, rimane logico garantire un sufficiente apporto alimentare di calcio, purché non provenga solo dai latticini.
Ne sono ricchissimi vari semi, soprattutto il sesamo, e le mandorle, vari ortaggi come cavoli, soprattutto i broccoli, i prodotti del mare, soprattutto le alghe (sempre più raramente mangiate in Occidente), ma anche il pesce (soprattutto i pesci piccoli e le zuppe di pesce dove si mangiano anche le lische), il pane integrale a lievitazione naturale, i legumi.
Punto secondo
Numerosi studi sperimentali controllati, di intervento con integratori alimentari (in genere cocktail di vitamine antiossidanti e sali minerali), spesso rigorosamente condotti in doppio cieco, hanno avuto risultati generalmente deludenti, e talvolta drammatici: ad esempio la supplementazione con beta-carotene ha causato un aumento significativo dell’incidenza del cancro del polmone nei fumatori.
Le ragioni di questo fallimento non sono note con precisione.
Le ipotesi principali sono che certe sostanze antiossidanti diventino proossidanti ad alte dosi o in condizione di elevata pressione parziale di ossigeno.
Le verdure e i cibi vegetali proteggono probabilmente attraverso numerosi meccanismi. Rimane quindi valida la raccomandazione di consumare un’ampia varietà di cibi semplici e naturali di provenienza vegetale, ma non di ricorrere ad integratori alimentari ad alte dosi.
Quindi, bisogna ridurre il consumo calorico modificando la composizione del cibo, moderando il consumo di proteine, e garantendo la più ampia varietà di cibi vegetali, in modo da consentire un’azione sistemica sui meccanismi biologici che governano la proliferazione cellulare.
Fornendo dosi naturali di tutte le sostanze alimentari potenzialmente preventive e praticando attività fisica, che e’ risultata essere protettiva sia per i tumori dell’intestino sia per quelli della mammella (sono sufficienti 30-40 minuti al giorno di un’attività pari ad una camminata a passo veloce) si può ridurre significativamente l’incidenza dei tumori.
WCRF / AICR. Food, Nutrition, Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global
Perspective, AICR, Washinghton DC 2007 (www.dietandcancerreport.org)
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– Pasanisi P, Berrino F, De Petris M, Venturelli E, Mastroianni A, Panico S : Metabolic syndrome as a prognostic factor breast cancer recurrences. International Journal of Cancer 2006, 119: 236-238.
Saluti cordiali,
Dr.ssa V. Palermo nutrizionista a Napoli.
Verdura, frutta e cereali (soprattutto se integrali) contegno una miscela di sostanze benefiche per il sistema immunitario e per prevenire i tumori.
Il numero stimato di persone che al 2006 hanno avuto una diagnosi di tumore nel corso della loro vita (prevalenza dei tumori), ossia tutte quelle persone che si sono ammalate di tumore in passato, recente o lontano, ivi compresi coloro che sono guariti, coloro che sono in trattamento per tumori diagnosticati di recente, coloro che sono in terapia per ricaduta ed i malati terminali, è di 2,3 milioni di unità complessive, secondo le ultime stime AIRTUM (Tabella 2). Numero quasi raddoppiato rispetto a dati dello studio ITAPREVAL riferiti alla prevalenza al 31 dicembre 1992, quando erano 1.300.000 le persone con una storia di diagnosi di tumore.
La necrosi è dunque un fenomeno patologico. Esiste, comunque, un processo detto apoptonecrosi o necroptosi, forma di necrosi programmata, innescata da meccanismi di trasduzione del segnale e regolata dalla attivita di specifici enzimi. Tale processo, come il nome lascia sottendere, presenta alcuni dei caratteri distintivi della necrosi, altri dell’apoptosi. Essa può essere innescata dagli stessi recettori implicati nel processo apoptotico estrinseco, che tuttavia legano proteine adattatrici diverse e in particolare le proteinchinasi della famiglia RIP. In breve: si innescano sconvolgimenti nel normale metabolismo ossidativo mitocondriale con risultante alterazione della permeabilità della membrana mitocondriale esterna, produzione e rilascio di ROS e dello ione calcio tesaurizzato in tale organello. Tutti questi eventi causano l’attivazione di proteasi calcio dipendenti (calpaine), di catepsine lisosomali, taglio e attivazione di AIF, uno dei principali responsabili della morte caspasi indipendente.
Voglio pure mangiare frutta e verdura… ma quando queste provengono da Acerra?
Non tutta la frutta e la verdura viene coltivata ad Acerra…
il consumatore oggi più che mai deve essere informato ed i mezzi per farlo non si può dire che manchino…
io farò quanto posso per informare i miei pazienti, amici e conoscenti e non solo…
e questo sito serve anche a questo.
I traguardi si raggiungono con tanti piccoli passi; tutti noi possiamo fare qualcosa condividendo il nostro sapere con gli altri.
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