La corretta alimentazione come alleata nella prevenzione delle patologie degenerative degli occhi e il ruolo della Luteina.
Malattie degenerative degli occhi e Luteina.
Di seguito vi elenco gli ultimi studi in merito all’alimentazione e come è vero che il cibo è la nostra medicina.
Per prima cosa parliamo della prevenzione delle malattie degenerative degli occhi.
Secondo studi condotti nel corso degli ultimi anni, la luteina, un carotenoide antiossidante che si trova in abbondanza in alcuni tipi di frutta e di verdura a foglia verde scuro quali gli spinaci, avrebbe un eminente ruolo nel ridurre e nel ritardare l’evoluzione di malattie degenerative da invecchiamento quali la maculopatia retinica degenerativa (AMD) e la cataratta.
Recenti studi concordano con quelli svolti dal Prof. Pratt (noto oftalmologo, Professore all’Università della California alla Scuola di Medicina di San Diego) e dimostrano la tendenza della luteina a depositarsi nell’occhio, in particolar modo nel cristallino, nella retina e nella macula.
La luteina, che viene prodotta dall’organismo ma che viene assunta attraverso il consumo di alimenti che la contengono, e la zeaxantina (suo isomero), sono gli unici carotenoidi presenti nell’occhio e si depositano nella regione maculare, così come nella retina e nel cristallino, aumentando la densità della macula, proteggendo in tal modo i tessuti dai danni di ossidazione da raggi UV e inibendo al contempo l’azione dannosa dei radicali liberi.
I primi studi compiuti sul legame tra sostanze antiossidanti e le malattie dell’occhio risalgono al 1979.
Da allora le ricerche scientifiche pubblicate sono divenute sempre più numerose e continuano ancora oggi.
Secondo una ricerca condotta presso la Harvard Medical School, negli individui che assumono forti quantità di luteina attraverso gli alimenti (spinaci, broccoli, cavoli, piselli, zucchine, kiwi), il rischio di maculopatia degenerativa è minore del 43% rispetto a quanti non ne fanno uso frequente.
«Il dosaggio giornaliero consigliato di luteina e vitamine dovrebbe essere minimo 6 mg/die nel bambino e compreso tra i 15-20 mg nell’adulto».
Sono sufficienti 100 g di spinaci al dì, per ridurre tale rischio.
Saluti cordiali,
Dr.ssa V. Palermo nutrizionista a Napoli.
Finalmente un articolo esaustivo e di “origine certa” sul problema.
Grazie
🙂