Dr.ssa Veronica Palermo
BIOLOGO - NUTRIZIONISTA NAPOLI

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Novità per i consumatori. Basta zuccheri aggiunti nei succhi di frutta.

6 Aprile 2012 di Dr.ssa Palermo

senza zuccheri aggiunti

I succhi di frutta non potranno più avere zuccheri aggiunti.

Zuccheri aggiunti, ecco una bella novità per i consumatori!!!

La legislazione europea si allinea a quella internazionale del Codex Alimentarius.

Fino a oggi la dicitura “senza zuccheri aggiunti” serviva a riconoscere i succhi di buona qualità, fatti di sola frutta.

In futuro questa scritta non sarà più ammessa (e nemmeno necessaria) perché, per decisione dell’Unione Europea, i succhi di frutta non potranno più essere addizionati con zucchero o altri edulcoranti.

Qualche novità anche per quanto riguarda i nettari di frutta, quelli che, cioè, oltre a un 50% di frutta possono contenere zucchero e acqua.

Le bibite che invece contengono solo il 12% di frutta devono per legge essere definite “bevande alla frutta” e quelle che ne contengono meno del 12% “al gusto di frutta”.

Per evitare confusioni e tutelare le persone affette da diabete, i nettari contenenti dolcificanti artificiali non potranno utilizzare in etichetta l’indicazione “senza zuccheri aggiunti”.

Le nuove norme allineano la legislazione europea a quelle internazionali stabilite dal Codex Alimentarius

Il regolamento voluto dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per proteggere la salute dei consumatori, riguarda tutti i prodotti in vendita negli stati membri anche se originari di altri paesi e dovrà essere recepita entro 18 mesi dalle legislazioni nazionali.

La direttiva inoltre classifica i pomodori come frutta

In futuro il succo di pomodoro dovrà quindi attenersi alle regole valide per i succhi, anziché rispettare le normative per i prodotti alimentari come avviene oggi.

Il testo ribadisce che nell’etichetta bisogna indicare tutti i frutti contenuti nel prodotto, anche se c’è la possibilità di scrivere la parola “misto” quando si usano più di quattro tipi di succo.

Per quanto riguarda gli smoothies, i frullati di frutta fresca di cui Ilfattoalimentare.it si è già occupato, c’è il problema che spesso la frutta mostrata in etichetta rispecchia solo in parte il contenuto effettivo. Per esempio, la pura frutta frullata Valfrutta albicocca e mango contiene anche mela, banana, succo d’uva e maracuja e il gusto Fragola e Mirtillo pure banana, succo di uva e di limone; mentre il frullato Mirtillo Banana e Ananas Solfara contiene anche arancia e uva.

Il nuovo regolamento, infine, ha modificato la percentuale di residuo solido ammissibile per quattro succhi (guava, mango, frutto della passione e ribes nero), allineandolo a quello previsto dal Codex Alimentarius.

 

Saluti cordiali,
Dr.ssa V. Palermo nutrizionista a Napoli.

2 commenti
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  1. Paolo scrive:

    Una bella novità, veramente! Era ora 🙂

    14 Dicembre 2012 alle 23:01
    • Paco scrive:

      Concordo in pieno!

      25 Aprile 2013 alle 23:32