Dr.ssa Veronica Palermo
BIOLOGO - NUTRIZIONISTA NAPOLI

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Come leggere le etichette. Lezione N°3, quantità netta e nominale, scadenza.

8 Giugno 2012 di Dr.ssa Palermo

Quantità netta, quantità nominale e termine minimo di scadenza.

Quantità netta nominale e scadenza

Quantità e scadenza sulle etichette alimentari.

La quantità netta si riferisce al peso del prodotto escludendo, il peso del contenitore e di qualsiasi tara; sarà espressa in Litri e suoi sottomultipli, nel caso dei liquidi ed in kilogrammi e suoi sottomultipli in caso di massa.

In caso di quantità inferiori a 5 grammi o 5 millilitri, non è obbligatorio riportarne il peso sul etichetta, mentre per i prodotti da forno la quantità massima è di grammi 30, cosa che non vale per erbe aromatiche e spezie, dove è obbligatorio specificarne il peso.

In alcuni casi ad esempio, sottaceti, legumi in scatola, etc., troverete la dicitura “peso sgocciolato” questo vale per i prodotti commercializzati con un liquido di governo;

Per legge si intende “liquido di governo” solamente:

  • succhi di frutta e di ortaggi;
  • acqua, soluzioni acquose di sale, tipo la salamoia;
  • soluzioni acquose di acidi alimentari, tipo l’aceto;
  • soluzioni acquose di zuccheri o di altre sostanze ed edulcoranti;

L’olio non è riportato poichè trattasi di  ingrediente a tutti gli effetti quindi, nel salmone o altri prodotti all’olio d’oliva non troveremo  la formula “peso sgocciolato” che ritroveremo invece per i prodotti scatolati al naturale.

Il  “peso nominale” indica invece, un peso che non è perfettamente lo stesso per tutte le confezioni (variazione comunque non superiore al 3%) come nel caso di verdura e frutta,.

Termine minimo di conservazione o data di scadenza.

Per far si che gli alimenti confezionati preservino tutte le caratteristiche nutritive e per quanto tempo queste rimangono inalterate, sull’etichetta viene riportato  il termine minimo di conservazione “Da consumarsi preferibilmente entro (la fine di)…” oppure la data di scadenza “Da consumarsi entro…”.

Nel primo caso, il prodotto può essere consumato anche successivamente  la data indicata, anche se se ne può notare una alterazione negativa qualitativa.

Nel secondo caso invece  una norma tassativa, che se non seguita può arrecare danni al consumatore, ad esempio, per latticini, salumi ed altri prodotti facilmente deperibili  microbiologicamente.

La legge invece per i prodotti seguenti impone la sola data di  produzione:

  • aceti vari come quello di mele e similari;
  • vini  e prodotti simili come quelli ottenuti da frutti diversi dall’ uva;
  • bevande con contenuto alcolico pari o superiore al 10% in volume;
  • qualsiasi tipo di bevanda (alcolica o analcolica) destinata alle collettività e venduta in contenitori della capacità di oltre 5 litri;
  • prodotti da forno, panetteria e pasticceria;
  • sale da cucina;
  • zuccheri (allo stato solido);
  • Caramelle e similari dove gli  ingredienti principali sono zuccheri ed aromi;
  • chewing gum e simili;
  • prodotti ortofrutticoli freschi;
  • gelati industriali monodose.

Alla prossima lezione!

 

Saluti cordiali,
Dr.ssa V. Palermo nutrizionista a Napoli.

2 commenti
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  1. Rafael scrive:

    Ciao =D sei il primo blog italiano che ho becctao dopo ben 46 minuti di ricerca XD Scusami se il mio commento è completamente incoerente con il tuo post ma credimi la feliciteà era tanta =D Piccola domanda siamo sicuri che su sto blogger ci siano blog italiani oltre al tuo e al mio =D Ciao e buona giornata 🙂

    24 Marzo 2013 alle 05:02
    • Anna scrive:

      blog come questo io non ne ho trovati proprio in giro. Ormai lo seguo con piacere e assiduamente, non potrei più fare a meno dei consigli della dottoressa!

      15 Luglio 2013 alle 13:49